Investimenti Alternativi: la guida

***5 minuti di lettura stimati***

———

Ultimamente abbiamo assistito ad un interesse sempre maggiore verso gli investimenti alternativi, categoria che include tutte quelle forme di investimento diverse da quelle tradizionali ovvero azioni e obbligazioni.

Cosa sono gli investimenti alternativi?

Gli operatori istituzionali (es: fondi pensione istituzionali, fondazioni, etc..) considerano infatti l’investimento in asset alternativi come un modo per diversificare e ottimizzare il profilo di rischio e rendimento di un portafoglio, considerata la loro bassa correlazione con la volatilità tipica dei mercati di borsa tradizionali.

Ma cosa sono gli investimenti alternativi? E, soprattutto, perché gli investimenti alternativi sono uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro paese?

Definizione di Investimenti alternativi e diverse tipologie:

Un investimento alternativo è una qualsiasi forma di asset finanziario che non rientra nelle categorie degli investimenti tradizionali o convenzionali come le azioni, le obbligazioni o i fondi comuni.

La definizione è quindi piuttosto ampia e comprende diverse tipologie di strumenti, tra cui Private Equity, Venture Capital, Private Debt, Fondi di Investimento Alternativi (FIA) e l’investimento in asset reali alternativi.

Andiamo ad analizzarne in maniera più approfondita le diverse tipologie:

  • Private Equity: attività di investimento nel capitale di rischio di imprese non quotate in fase di forte sviluppo.

  • Venture Capital: forma di investimento a medio-lungo termine in imprese non quotate, in fase di start up e caratterizzate da un alto potenziale di sviluppo e crescita.

Le attività di Private Equity e Venture Capital non si limitano unicamente all’apporto di capitale di rischio ma comprendono anche altre attività connesse e strumentali per lo svolgimento della vita societaria, tra cui supporto al management e la condivisione di know-how, esperienze professionali, contatti e altre relazioni istituzionali.

In pratica, le due tipologie di investimento si distinguono unicamente dalla fase in cui l’investitore istituzionale entra in una società: se ciò avviene durante la fase di start up si tratta di Venture Capital, se invece avviene in fasi successive si parla di Private Equity.

  • Private Debt: sono strumenti di debito emessi da PMI non quotate e sottoscritti da investitori istituzionali non bancari. Tra gli strumenti di Private Debt sono particolarmente noti i Minibond, prestiti obbligazionari a medio-lungo termine.

  • Fondi di Investimento Alternativi (FIA): all’interno di questa categoria rientrano tutti quei fondi con un portafoglio che non comprende strumenti tradizionali. I FIA presentano, in genere, dei profili di rendimento e di volatilità più alti.

  • Fondi di Asset reali alternativi: sono strumenti molto utilizzati, riguardano l’acquisto di assets reali che conservano il proprio valore nel tempo e, pertanto, agiscono da protezione in caso di turbolenze sui mercati. Tali fondi investono principalmente in “beni rifugio” quali ad esempio beni immobili.

Perché scegliere gli investimenti alternativi?

Il principale punto di forza degli investimenti alternativi è la bassa correlazione con i rendimenti degli investimenti tradizionali. Avere una bassa correlazione significa che il loro rendimento è indipendente da quello degli asset tradizionali.

Ciò significa che gli investimenti alternativi sono un efficace strumento di diversificazione del portafoglio, capaci di stabilizzare il rendimento in fasi di volatilità dei mercati finanziari. Il tutto però senza necessariamente sacrificare i guadagni.

I potenziali rendimenti degli strumenti alternativi sono maggiori rispetto agli strumenti tradizionali, tale affermazione è ampiamente supportata dalle numerose statistiche recentemente pubblicate dalle maggiori istituzioni nazionali ed internazionali che monitorano l’andamento del comparto e che concordano nel dire che, nel lungo periodo, investire nei mercati non quotati dia rendimenti di gran lunga superiori rispetto a quelli riconosciuti dai mercati tradizionali.

Cosa molto importante, inoltre, è che investendo in strumenti alternativi si partecipa direttamente alla crescita e sviluppo delle PMI italiane che costituiscono la spina dorsale dell’intero sistema economico italiano.

Chi investe in strumenti di economia reale, sia di capitale che di debito, può godere di importanti benefici fiscali grazie ai cosiddetti “PIR Alternativi” introdotti con dal Decreto Rilancio 2020.

I “PIR alternativi” sono i “Piani Individuali di Risparmio” che offrono a chi investe nei mercati privati non quotati un regime fiscale di assoluto favore e ne abbiamo parlato qui.

La norma prevede infatti che un risparmiatore possa costituire i Piani Individuali di Risparmio investendo in strumenti di economia reale importi fino a 300.000 annui con massimo di 1.500.000 in 5 anni.

Se l’investimento sarà detenuto per 5 anni, condizione necessaria per godere dei benefici fiscali, la norma fiscale prevede, per l’intero ammontare contenuto nei PIR Box alternativi, sia l’esenzione totale dalle imposte sui dividendi e sui capital gain che la non imposizione ai fini dell’imposta di successione.

Insieme all’esenzione fiscale sui capital gains e sulle imposte di successione sono anche previste altre forme di incentivazioni fiscali quali detrazioni IRPEF, deduzioni IRES e crediti d’imposta.

Quali sono i vantaggi?

In conclusione, riteniamo fermamente che investire in strumenti di Economia reale, che investono principalmente nelle PMI Italiane non quotate, rappresenti oggi più che mai una imperdibile opportunità per gli investitori e questo per 4 motivi:

  • Diversificazione del patrimonio adottando strategie di investimento diverse da quelle tradizionali.

  • Protezione dalla volatilità tipica dei mercati finanziari delle borse mondiali e dall’inflazione.

  • Potenziali extrarendimenti dovuti all’investimento in PMI con grandi potenzialità di sviluppo che non seguono i prezzi del mercato ma il valore delle imprese in cui si investe.

  • Importanti vantaggi fiscali dovuti alla normativa fiscale italiana che, grazie ai PIR Alternativi, incentiva tali investimenti e che consentono: la completa detassazione dei capital gains sugli investimenti, detrazioni IRPEF fino al 30%, deduzioni IRES ed esenzioni dalle imposte di successione.

Con Azimut Economia Reale puoi sfruttare questa opportunità.

Rispetto all’Economia Reale, scegliere Azimut significa scegliere chi nei private markets ci crede davvero. A novembre 2021 la raccolta sui private markets ha raggiunto l’8% del totale patrimonio gestito del Gruppo.

Offriamo servizi di consulenza specialistica per investire sui Private Markets ed elaboriamo strategie di posizionamento a lungo termine su private equity, venture capital e private debt in Italia e nel mondo, qua puoi trovare un approfondimento.

Proponiamo inoltre esclusivi Club Deal cioè permettiamo a più investitori di organizzarsi in modo da aggregare le loro risorse per singoli selezionatissimi investimenti in modo da ottenere rendimenti migliori. 

Entra a far parte di un ristretto numero di investitori che condividono visioni e idee con cui raggiungere obiettivi reali comuni, contattaci adesso.

 

Azimut Capital Management SGR S.p.A.

Offriamo un servizio di consulenza finanziaria focalizzato sulla pianificazione, organizzazione e protezione del patrimonio complessivo a livello individuale, familiare e dell’impresa. Ci prendiamo cura dei molteplici aspetti legati alla sicurezza, alla crescita e al passaggio generazionale, tramite una piattaforma di servizi aperta.

https://economiareale.club
Indietro
Indietro

Che cosa è il Venture Capital e come funziona?

Avanti
Avanti

PIR (Piano Individuale di Risparmio): definizione e differenza tra Ordinario e Alternativo